Studi scientifici dimostrano che l’uomo (il bambino così come l’adulto) impara meglio
se si muove (e in particolare se usa le mani per imparare);
se può scegliere a cosa dedicarsi, in quale momento e per quanto tempo;
se può scoprire gli errori e correggersi da sé;
se la gratificazione principale non è il voto, ma l’aver imparato, l’esser riuscito, l’aver scoperto qualcosa di nuovo;
se impara da un suo pari (ad es. da un compagno più esperto) e se trasmette ciò che ha imparato a qualcuno che ha bisogno di imparare (ad es. ad un compagno più piccolo).
Nelle scuole Montessori questi principi sono realizzati grazie alle classi aperte (frequentate da alunni di età diverse) e alla presenza di un grande numero di materiali di autoapprendimento, ciascuno dei quali è progettato per favorire l’acquisizione di una singola abilità. Ogni studente concorda con l’insegnante un proprio programma individualizzato, sceglie a quale progetto dedicarsi e utilizza, secondo una sequenza precisa, i materiali più adatti, soffermandosi su ciascuna attività per il tempo a lui necessario, con il ritmo a lui più adatto. L’aula diventa così un laboratorio in cui gli studenti, singolarmente o per piccoli gruppi, si dedicano, contemporaneamente, ad argomenti e materie diverse. Sono gli studenti a cercare l’insegnante quando hanno bisogno di aiuto.
giovedì 22 dicembre 2011
COS’È Il METODO MONTESSORI?
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